Una discussione animata con un vicino di casa si è trasformata in una lite. Hai bussato alla sua porta per discutere civilmente e lui ti ha aperto; da toni prima rispettosi siete passati, chissà come, alle parole aspre. Ad un certo punto, ti ordina di andartene. Tu invece rivendichi il tuo diritto a rimanere sul pianerottolo in quanto proprietà di tutti. Lui, fermo nelle sue convinzioni, ti minaccia: «Se non te ne vai subito ti denuncio!». La ragione è che, a suo dire, sostando sullo zerbino di casa sua, staresti invadendo la sua proprietà. È indubbio, infatti, che la parte dell’edificio condominiale direttamente antistante l’uscio fa parte della abitazione e, pertanto, chi non vuole andarsene da lì contro il volere del proprietario commette una violazione di domicilio. Dal canto tuo ritieni che, invece, quello spazio sia comunque ricompreso nel pianerottolo che, come tutte le scale, è del condominio. Pertanto rivendichi il tuo diritto a stare a un palmo di mano dalla serratura della porta del vicino. Chi di voi due ha ragione? È violazione di domicilio stare sul pianerottolo con la porta aperta di casa? La risposta è in una recente sentenza della Cassazione [1].
La Corte ribadisce che una cosa è il concetto di privata dimora, la cui sola violazione configura il reato di violazione di domicilio, un’altra è quello di proprietà privata.
Secondo la giurisprudenza, nel concetto di privata dimora vi rientrano solo quei luoghi in cui si svolgono, non occasionalmente, atti della vita privata, e che non siano aperti al pubblico né accessibili a terzi senza il consenso del titolare, compresi quelli destinati ad attività lavorativa o professionale [2] .
Gli elementi per attribuire ad un luogo la qualifica di privata dimora sono: l’utilizzazione del luogo per lo svolgimento di manifestazioni della vita privata in modo riservato, la durata apprezzabile del rapporto tra il luogo e la persona e la non accessibilità del luogo da parte dei terzi, senza il consenso del titolare.
Se è vero che entrare in una casa con la porta aperta significa ugualmente commettere violazione di domicilio se risulta che il proprietario non aveva inteso, con tale gesto, autorizzare l’intrusione dell’estraneo, è altresì vero che chi staziona a un centimetro di distanza dall’uscio non commette alcun reato.
Quindi nel caso di specie il vicino, a meno che non si metta a spiare da dietro la porta ciò che fa il proprietario quando è chiuso in casa, non commette violazione di domicilio se rimane sulla linea di confine tra l’abitazione e il pianerottolo.